Con riferimento al reato di pornografia minorile ex art. 600-ter c.p. le condotte sanzionate nel co. 1, tra cui la produzione, presuppongono che l’autore sia persona diversa dal minore, per cui la mera duplicazione di selfie pornografici effettuati tramite autoscatto dallo stesso minore non può essere qualificata come produzione. Tuttavia, l’eteroproduzione da parte di terzi del materiale pedopornografico non costituisce requisito stringente ed indefettibile di tutte le condotte punite dalla fattispecie in questione.
Infatti, nell’ultima condotta della seconda ipotesi dello stesso comma 1, è ben possibile che l’agente tragga altrimenti profitto dagli spettacoli pornografici autoprodotti dal minore. Inoltre, i successivi co. 2, 3 e 4, nel riferirsi al materiale pornografico di cui al co. 1, non richiamano l’intera condotta delittuosa del comma precedente, ma fanno riferimento soltanto all’oggetto materiale del reato, ovvero il materiale pedopornografico. Ne consegue che per la configurabilità del delitto di cui al co. 4 dell’art. 600-ter c.p., relativo all’offerta o cessione ad altri di materiale pedopornografico, è sufficiente che oggetto dell’offerta o della cessione sia qualificabile come materiale pedopornografico, mentre è irrilevante che lo stesso sia stato realizzato dallo stesso minore. Tale interpretazione, che non costituisce overruling in malam partem, consente di salvaguardare le esigenze di tutela del minore adattando la fattispecie incriminatrice alle evoluzioni tecnologiche, con particolare riguardo al fenomeno del sexting, che determina un’inversione della strumentalizzazione del minore, che si sposta dal momento della produzione al momento della diffusione.
Regarding to the crime of child pornography punished by art. 600-ter c.p., the conducts sanctioned at co. 1, including production, assume that the author is a different person from the child, so the mere duplication of pornographic selfies made by the same child cannot be qualified as a production. However, the requirement of production of child pornography material by a different person than the child is not unfailing for all the conduct punished by this offense. In fact, in the last conduct of the second hypothesis of the same co. 1, it is quite possible that the agent would otherwise profit from the pornographic shows self-produced by the child. Furthermore, the subsequent co. 2, 3 and 4, in reference to the child pornography material referred to in co. 1, do not refer to the entire criminal conduct of the previous paragraph, but only to the material object of the crime, or the child pornography material. So, for the configurability of the crime punished by co. 4 of art. 600-ter c.p., relating to the offer or transfer to others of child pornography material, it is sufficient that the object of the offer or transfer can be qualified as child pornography material, while it is irrelevant that the same was made by the same child. This interpretation, which does not constitute prohibited overruling, allows to safeguard the needs of protection of the child by adapting the incriminating case to technological developments, with particular regard to the phenomenon of sexting, which determines an inversion of the exploitation of the child, which moves from the moment of production to the diffusion.
Cft. Giurisprudenza: Corte di Cassazione, sez. Unite penali, sentenza 15 novembre 2018 (ud. 31 maggio 2018), n. 51815/2018 – Pres. Domenico Carcano – Rel. Alessandro Maria Andronio con nota di Picotti L. in Diritto di Internet, 2019, n. 1, p. 177 ss.; Corte di Cassazione, sez. Unite penali, sentenza 5 luglio 2000 (ud. 31 maggio 2000), n. 13/2000 – Pres. Aldo Vessia – Rel. Pierluigi Onorato; Corte di Cassazione, sez. III penale, sentenza 21 marzo 2016 (ud. 18 febbraio 2016), n. 11675/2016 – Pres. Silvio Amoresano – Est. Enrico Mengoni; Corte di Cassazione, sez. III penale, sentenza n. 13 luglio 2017 (ud. 11 aprile 2017), n. 34357/2017 – Pres. Aldo Cavallo – Est. Ubalda Marcì
Dottrina: SALVADORI I., Sexting, minori e diritto penale, in Cybercrime a cura di A. Cadoppi, S. Canestrari, A. Manna, M. Papa, Torino, 2019, p. 567 ss.; SALVADORI I., I minori da vittime ad autori di reati di pedopornografia? Sui controversi profili penali del sexting, in Ind. pen., 2017, n. 3, p. 789 ss.