La vicenda ha inizio nel 1998: un quotidiano spagnolo pubblicava anche nella sua versione on-line la notizia relativa alla vendita tramite asta di alcuni immobili appartenenti al Sig. González, stabilita in seguito ad un procedimento esecutivo per debiti contratti con il sistema previdenziale
Undici anni dopo, nel 2009, il diretto interessato contattava l’editore della testata, chiedendo la cancellazione dell’articolo in quanto, nonostante il pignoramento effettuato nei suoi confronti fosse già stato interamente definito da svariati anni, cercando il proprio nome su Google tra i primi link indicizzati comparivano proprio quelli riguardanti tale vicenda. La richiesta veniva respinta pertanto il Sig. González si rivolgeva direttamente alla divisione spagnola del motore di ricerca, che chiamava in causa la sede californiana in quanto fornitrice del servizio. A metà 2010 il direttore dell’AEPD (Agencia Española de Protección de Datos) ordinava a Google Spain e Google Inc. la rimozione dei dati in questione dalle SERP (pagine dei risultati), ma il motore di ricerca chiedeva l’annullamento della sentenza impugnandola dinanzi al giudice.
Si è arrivati così alla decisione della Corte di Giustizia con la quale è stato riconosciuto a González il diritto alla cancellazione dei link considerati lesivi per la propria reputazione.