Il Consiglio dei Ministri ha licenziato, in data 25 gennaio 2024, il testo definitivo del disegno di legge volto al rafforzamento della cybersicurezza nazionale che prevede, tra le altre, cose, l’innalzamento delle pene per i cybercriminali, l’intensificazione delle misure di sicurezza, un incremento delle funzioni dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) e l’adozione, da parte di enti locali e pubblica amministrazione, di sistemi idonei a prevenire e impedire attacchi informatici. Parte integrante del disegno di legge, infatti, è rappresentato dalla istituzione di obblighi di notifica a carico delle PA in caso di attacco hacker (con un correlato sistema di sanzioni in caso di omissione), dall’istituzione di uffici interni incaricati di salvaguardare la sicurezza informatica dei singoli uffici e dalla nomina di referenti per la cybersecurity. Del pari, il ddl inasprisce le sanzioni per i reati già previsti come l’accesso abusivo a sistema informatico, ridefinisce il dolo specifico nelle fattispecie a sfondo cyber e introduce nuovi aggravanti e reati (es. l’estorsione cibernetica) tesi a garantire una efficace risposta sanzionatoria per talune forme di attacco informatico, come il ransomware, pur oggi facilmente riconducibili a una fattispecie di reato esistente (A.B.).
Lo schema del ddl è reperibile al seguente link