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Corte di Cassazione, sez. II penale, sentenza 21 luglio 2020 (ud. 1 luglio 2020), n. 21831/2020 – Pres. Giovanni Diotallevi – Rel. Aielli Lucia

La Corte di Cassazione ribadisce che il delitto di frode informatica ex art. 640-ter c.p. e di indebito utilizzo di carte di credito, di cui al D.Lgs. n. 231 del 2007, art. 55, co. 9, ora art. 493-ter c.p., sono tra loro in rapporto di specialità, perché l’utilizzazione fraudolenta del sistema informatico costituisce presupposto assorbente rispetto alla generica indebita utilizzazione di codici d’accesso. Pertanto, integra il delitto di frode informatica, e non quello di indebita utilizzazione di carte di credito, la condotta di colui che, servendosi di una carta di credito falsificata e di un codice di accesso fraudolentemente captato in precedenza, penetri abusivamente nel sistema informatico bancario ed effettui illecite operazioni di trasferimento di fondi, fra cui quella di prelievo di contanti attraverso i servizi di cassa continua.

Conformi: Corte di Cassazione, sez. II penale, sentenza 25 maggio 2017 (ud. 9 maggio 2017), n. 26229/2017 – Pres. Giovanni Diotallevi – Rel. Giuseppe Coscioni; Corte di Cassazione, sez. II penale, sentenza 16 ottobre 2015 (ud. 30 settembre 2015), n. 41777/2015, Pres. Antonio Esposito – Rel. Carrelli Palombi di Montrone Roberto Maria.

Difformi: Corte di Cassazione, sez. VI penale, sentenza 14 gennaio 2016 (ud. 4 novembre 2015), n. 1333/2015 – Pres. Antonio Agrò – Rel. Alessandra Bassi.

Cfr. anche: Corte di Cassazione, sez. II penale, sentenza 12 dicembre 2019 (ud. 30 ottobre 2019), n. 50395/2019 – Pres. Giovanni Diotallevi – Rel. Alfredo Mantovano; Corte di Cassazione, sez. II penale, sentenza 23 febbraio 2017 (ud. 14 febbraio 2017), n. 8913/2017 – Pres. Antonio Prestipino – Rel. Marco Alma.

The Supreme Court states that the crime of computer fraud pursuant to Article 640-ter of the Italian Criminal Code and the undue use of credit cards, pursuant to Legislative Decree no. 231 of 2007, Article 55, paragraph 9, now Article 493-ter of the Italian Criminal Code, are in a special relationship with each other, because the fraudulent use of the computer system is an absorbing premise compared to the general undue use of access codes. Therefore, the crime of computer fraud, and not that of undue use of credit cards, is integrated with the conduct of a person who, using a forged credit card and an access code fraudulently captured previously, illegally penetrates the banking computer system and carries out illegal fund transfer operations, including the withdrawal of cash through continuous cash services.

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tarantino@studiopicotti.com

Simone Tarantino

Dottore magistrale in Giurisprudenza con laurea conseguita presso l’Università degli Studi di Verona, discutendo una tesi in diritto penale applicato alle nuove tecnologie ed all’Intelligenza artificiale, intitolata: “Nuovi profili di responsabilità penale per l’uso di sistemi di intelligenza artificiale: il paradigma della circolazione stradale”, approfondita anche in un articolo in fase di pubblicazione.

Dal novembre 2022 è praticante avvocato presso il Foro di Verona, abilitato al patrocinio sostitutivo dal settembre 2023, si occupa prevalentemente di diritto penale.

rosamaria.vadala@univr.it

Rosa Maria Vadalà

Ricercatrice in diritto penale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona con incarichi di docenza nei corsi d’insegnamento “Diritto penale dell’impresa e del mercato”, “Diritto penale comparato” e “Cybercrime”. Sempre presso la stessa Università ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in “Diritto ed Economia dell’Impresa. Discipline interne ed internazionali” ed è stata altresì assegnista di ricerca sul tema “Nuove tecnologie e reati in materia economicofinanziaria: dal cyberlaundering alle frodi negli strumenti di pagamento elettronici e nell’accesso del credito”, del Centro IUSTec del Dipartimento di Scienze Giuridiche.

Da Gennaio 2013 a Dicembre 2021 è stato, inoltre, Avvocato iscritto all’Ordine degli Avvocati di Verona.

Ha trascorsi periodi di ricerca presso il Max Planck Institute for the Study of Crime, Security and Law e il centro Crimina dell’Università Miguel Hernandez di Elche. È autrice della monografia “La tutela penale della sicurezza degli scambi economici digitali” (ebook-cod. ISBN 9788899957025) e di numerosi saggi ed interventi convegnistici su vari temi relativi alla criminalità economica ed informatica, con attenzione particolare alla Software Security, alle sfide sollevate dalle nuove tecnologie, quali Blockchain, IoT e IoE, e dall’Intelligenza Artificiale implementata nei contesti della sicurezza e mobilità urbana. Per informazioni più complete si rimanda alla seguente pagina istituzionale:

https://www.dsg.univr.it/?ent=persona&id=8384&lang=it#tab-presentazione

marco.mattia@univr.it

Marco Mattia

Dott. Marco Mattia, dottorando in diritto penale presso l’Università di Verona sul tema di ricerca dei risvolti penalistici sottesi alla disinformazione digitale e al fenomeno della diffusione di fake news in rete. Autore di diverse pubblicazioni e interventi sulle seguenti tematiche: causalità, teorie dell’imputazione e interazioni psichiche nel diritto penale; reati contro la persona; rapporti tra diritto penale e nuove tecnologie; settarismi digitali e condizionamenti psichici nel cyberspace.

Dottorando di ricerca in diritto penale in presso l’Università di Verona, con progetto di ricerca dal titolo: «La rilevanza dei fattori psico-emotivi all'interno del moderno sistema dell'imputazione penale, con riferimento alle recenti questioni poste dalle Intelligenze Artificiali. Una nuova prospettiva meta-teorica del diritto penale?». Già collaboratore e cultore della materia presso le cattedre di diritto penale dell’Università del Salento e dell’Università di Bergamo. Autore di diverse pubblicazioni di diritto penale sui seguenti temi di ricerca: causalità, teorie dell’imputazione e interazioni psichiche nel diritto penale; reati contro la persona; rapporti tra diritto penale e nuove tecnologie; risvolti penali della disinformazione digitale e del discorso d’odio. Ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense nell’ottobre 2022. Per il curriculum completo si rimanda al sito istituzionale dell’Università di Verona.

alice.baccin@univr.it

Alice Baccin

Dottoranda di ricerca in diritto penale presso l’Università di Verona con un progetto di tesi intitolato «Algoritmizzazione dei mercati finanziari, abusi di mercato e criteri di imputazione penale all’epoca delle strategie High-frequency trading». Dopo la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Padova nel 2019, ha avviato la propria collaborazione in qualità di cultrice della materia per le cattedre di Diritto Penale 2, Diritto Penale Commerciale e Diritto Penale, Robotica e intelligenza artificiale presso la medesima Università, prima di intraprendere il percorso dottorale nel 2021. Svolge altresì la professione di avvocato presso il Foro di Milano occupandosi principalmente di diritto penale d’impresa. Nell’ambito del percorso di dottorato ha trascorso un soggiorno all’estero in qualità di Visiting Research Student presso il King’s College di Londra.

I suoi interessi di ricerca si concentrano, in prevalenza, sul diritto penale dell’economia e sul rapporto tra sviluppo tecnologico e criminalità d’impresa.

Per l’elenco delle pubblicazioni si rinvia al sito istituzionale dell’Università di Verona: https://www.dsg.univr.it/?ent=persona&id=71503

beatrice.panattoni@univr.it

Beatrice Panattoni

È attualmente assegnista di ricerca in diritto penale presso l’Università di Verona. Ha conseguito il dottorato di ricerca e il titolo di Doctor Europaeus in scienze giuridiche europee ed internazionali a luglio 2022 presso la stessa Università. Membro dei Young Penalists dell’Association International de Droit Pénal (AIDP), nell’ambito della quale ha partecipato a diversi lavori. Negli anni ha svolto diversi periodi di ricerca all’estero, presso l’Università di Freiburg im Breisgau, Germania, e presso il Max Planck Institute for the Study of Crime, Security and Law. Le linee della sua ricerca si concentrano sull’intersezione tra il diritto penale e le sfide aperte dalla rivoluzione digitale. È co-curatrice assieme al prof. Lorenzo Picotti del fascicolo monografico n. 1/2023 della Revue Internationale de Droit Pénal su “Traditional Criminal Law Categories and AI: Crisis or Palingenesis?”. È autrice di diversi saggi scientifici dedicati allo studio dei rapporti tra diritto penale e tecnologie digitali, in specie inerenti alla responsabilità penale delle piattaforme online, ai profili penali legati all’Intelligenza Artificiale, nonché alle aggressioni sessuali realizzate in rete. Per i prodotti della ricerca si rimanda al sito istituzionale.

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Simone Tarantino

Dottore magistrale in Giurisprudenza con laurea conseguita presso l’Università degli Studi di Verona, discutendo una tesi in diritto penale applicato alle nuove tecnologie ed all’Intelligenza artificiale, intitolata: “Nuovi profili di responsabilità penale per l’uso di sistemi di intelligenza artificiale: il paradigma della circolazione stradale”, approfondita anche in un articolo in fase di pubblicazione.

Dal novembre 2022 è praticante avvocato presso il Foro di Verona, abilitato al patrocinio sostitutivo dal settembre 2023, si occupa prevalentemente di diritto penale.

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Rosa Maria Vadalà

Ricercatrice in diritto penale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona con incarichi di docenza nei corsi d’insegnamento “Diritto penale dell’impresa e del mercato”, “Diritto penale comparato” e “Cybercrime”. Sempre presso la stessa Università ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in “Diritto ed Economia dell’Impresa. Discipline interne ed internazionali” ed è stata altresì assegnista di ricerca sul tema “Nuove tecnologie e reati in materia economicofinanziaria: dal cyberlaundering alle frodi negli strumenti di pagamento elettronici e nell’accesso del credito”, del Centro IUSTec del Dipartimento di Scienze Giuridiche.

Da Gennaio 2013 a Dicembre 2021 è stato, inoltre, Avvocato iscritto all’Ordine degli Avvocati di Verona.

Ha trascorsi periodi di ricerca presso il Max Planck Institute for the Study of Crime, Security and Law e il centro Crimina dell’Università Miguel Hernandez di Elche. È autrice della monografia “La tutela penale della sicurezza degli scambi economici digitali” (ebook-cod. ISBN 9788899957025) e di numerosi saggi ed interventi convegnistici su vari temi relativi alla criminalità economica ed informatica, con attenzione particolare alla Software Security, alle sfide sollevate dalle nuove tecnologie, quali Blockchain, IoT e IoE, e dall’Intelligenza Artificiale implementata nei contesti della sicurezza e mobilità urbana. Per informazioni più complete si rimanda alla seguente pagina istituzionale:

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Marco Mattia

Dott. Marco Mattia, dottorando in diritto penale presso l’Università di Verona sul tema di ricerca dei risvolti penalistici sottesi alla disinformazione digitale e al fenomeno della diffusione di fake news in rete. Autore di diverse pubblicazioni e interventi sulle seguenti tematiche: causalità, teorie dell’imputazione e interazioni psichiche nel diritto penale; reati contro la persona; rapporti tra diritto penale e nuove tecnologie; settarismi digitali e condizionamenti psichici nel cyberspace.

Dottorando di ricerca in diritto penale in presso l’Università di Verona, con progetto di ricerca dal titolo: «La rilevanza dei fattori psico-emotivi all'interno del moderno sistema dell'imputazione penale, con riferimento alle recenti questioni poste dalle Intelligenze Artificiali. Una nuova prospettiva meta-teorica del diritto penale?». Già collaboratore e cultore della materia presso le cattedre di diritto penale dell’Università del Salento e dell’Università di Bergamo. Autore di diverse pubblicazioni di diritto penale sui seguenti temi di ricerca: causalità, teorie dell’imputazione e interazioni psichiche nel diritto penale; reati contro la persona; rapporti tra diritto penale e nuove tecnologie; risvolti penali della disinformazione digitale e del discorso d’odio. Ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense nell’ottobre 2022. Per il curriculum completo si rimanda al sito istituzionale dell’Università di Verona.

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Alice Baccin

Dottoranda di ricerca in diritto penale presso l’Università di Verona con un progetto di tesi intitolato «Algoritmizzazione dei mercati finanziari, abusi di mercato e criteri di imputazione penale all’epoca delle strategie High-frequency trading». Dopo la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Padova nel 2019, ha avviato la propria collaborazione in qualità di cultrice della materia per le cattedre di Diritto Penale 2, Diritto Penale Commerciale e Diritto Penale, Robotica e intelligenza artificiale presso la medesima Università, prima di intraprendere il percorso dottorale nel 2021. Svolge altresì la professione di avvocato presso il Foro di Milano occupandosi principalmente di diritto penale d’impresa. Nell’ambito del percorso di dottorato ha trascorso un soggiorno all’estero in qualità di Visiting Research Student presso il King’s College di Londra.

I suoi interessi di ricerca si concentrano, in prevalenza, sul diritto penale dell’economia e sul rapporto tra sviluppo tecnologico e criminalità d’impresa.

Per l’elenco delle pubblicazioni si rinvia al sito istituzionale dell’Università di Verona: https://www.dsg.univr.it/?ent=persona&id=71503

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Beatrice Panattoni

È attualmente assegnista di ricerca in diritto penale presso l’Università di Verona. Ha conseguito il dottorato di ricerca e il titolo di Doctor Europaeus in scienze giuridiche europee ed internazionali a luglio 2022 presso la stessa Università. Membro dei Young Penalists dell’Association International de Droit Pénal (AIDP), nell’ambito della quale ha partecipato a diversi lavori. Negli anni ha svolto diversi periodi di ricerca all’estero, presso l’Università di Freiburg im Breisgau, Germania, e presso il Max Planck Institute for the Study of Crime, Security and Law. Le linee della sua ricerca si concentrano sull’intersezione tra il diritto penale e le sfide aperte dalla rivoluzione digitale. È co-curatrice assieme al prof. Lorenzo Picotti del fascicolo monografico n. 1/2023 della Revue Internationale de Droit Pénal su “Traditional Criminal Law Categories and AI: Crisis or Palingenesis?”. È autrice di diversi saggi scientifici dedicati allo studio dei rapporti tra diritto penale e tecnologie digitali, in specie inerenti alla responsabilità penale delle piattaforme online, ai profili penali legati all’Intelligenza Artificiale, nonché alle aggressioni sessuali realizzate in rete. Per i prodotti della ricerca si rimanda al sito istituzionale.