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Accesso abusivo a sistemi informatici

Accesso abusivo a sistema informatico: il punto della Cassazione sul caso del P.R.A.

L’arresto giurisprudenziale ha riaffermato, in coerenza con l’insegnamento della nota pronuncia “Savarese” , come l’accesso (o il mantenimento) nel sistema ancorché con credenziali lecite attribuite all’agente, anche in assenza di divieti espressi, può essere qualificato come “abusivo”, quando risulti effettuato per finalità estranee a quelle proprie della funzione esercitata. In altri termini, per giudicare della […]

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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 11 settembre 2020 (ud. 9 luglio 2020), n. 25944/2020 – Pres. Maria Vessichelli, Rel. Paola Borrelli

Integra reato di accesso abusivo ex art. 615 ter c.p. la condotta di accesso e mantenimento ad un sistema telematico protetto commessa da un soggetto autorizzato in violazione dei limiti e i fini connessi alla propria autorizzazione, anche se si tratta di condotta realizzata prima dell’arresto delle Sezioni Unite del 2017 (Cass. n. 41210 del

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Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza 8 giugno 2020 (ud. 19 febbraio), n. 17360/2020 – Pres. Francesca Morelli, Rel. Eduardo De Gregorio

Il delitto di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico ex art. 615 ter c.p. può concorrere con quello di frode informatica ex art. 640 ter c.p., dato che i beni giuridici tutelati e le condotte sanzionate sono diversi: il primo tutela il c.d. domicilio informatico sotto il profilo dello ius excludendi alios, anche

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Corte di Cassazione, sez. VI penale, 7 febbraio 2020 (ud. 13 novembre 2019), n. 5255/2019 – Pres. Giorgio Fidelbo, Rel. Antonio Costantini

Integra il delitto di rivelazione di segreti d’ufficio e il delitto di accesso abusivo a sistema informatico o telematico commesso dal pubblico ufficiale o dall’incaricato di pubblico servizio ex art. 615-ter co. 2 n. 1 c.p. la condotta del dipendente in servizio presso l’ufficio GIP del Tribunale che acceda al sistema informatico per ragioni estranee

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Corte di Cassazione, sez. V penale, sentenza 30 luglio 2019 (ud. 24 aprile 2019), n. 34803/2019 Pres. Maria Vessichelli – Rel. Giuseppe Riccardi

Ai fini dell’ipotesi aggravata del delitto di accesso abusivo a sistema informatico o telematico commesso dal pubblico ufficiale o dall’incaricato di pubblico servizio ex art. 615-ter co. 2 n. 1 c.p., le ragioni che legittimano l’accesso o il mantenimento nel sistema informatico del registro notizie di reato (RE. GE.) non possono consistere nella mera pendenza

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Corte di Cassazione, sez. II penale, sentenza 17 giugno 2019 (ud. 29 maggio 2019), n. 26604/2019 Pres. Giovanni Diotallevi – Rel. Giuseppina Anna Rosaria Pacilli

Il delitto di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico di cui all’art. 615-ter c.p. può concorrere con quello di frode informatica di cui all’art. 640-ter c.p., poiché i beni giuridici tutelati e le condotte sanzionate sono diversi, dato che il primo tutela il domicilio informatico sotto il profilo dello “ius excludendi alios”, anche

Corte di Cassazione, sez. II penale, sentenza 17 giugno 2019 (ud. 29 maggio 2019), n. 26604/2019 Pres. Giovanni Diotallevi – Rel. Giuseppina Anna Rosaria Pacilli Leggi tutto »

Corte di Cassazione, sez. V penale, 2 maggio 2019 (ud. 25 marzo 2019), n. 18284/2019 – Pres. Rossella Catena, Rel. Alessandrina Tudino

Il reato di cui art. 615-ter c.p., nell’ipotesi di accesso abusivo a una casella di posta elettronica protetta da password, concorre con il delitto di violazione di corrispondenza, di cui all’art. 616 c.p., e con il reato di danneggiamento di dati informatici, di cui all’art. 635-bis c.p., nel caso di acquisizione del contenuto delle mail

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Corte di Cassazione, sez. V penale, 27 febbraio 2019 (ud. 9 novembre 2018), n. 8541/2019 – Pres. Eduardo De Gregorio, Rel. Antonio Settembre

Poichè scopo dell’art. 615-ter c.p. ed in specie comma 2 n. 1, e’ quello di inibire “ingressi abusivi” nel sistema informatico, non assume rilievo se le notizie carpite indebitamente siano riservate o altrimenti recuperabili, essendo sufficiente che  l’ingresso  non sia sorretto da ragioni collegate al servizio pubblico o privato svolto dall’agente, vale a dire avvenga

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Corte di Cassazione, sez. V penale, 22 gennaio 2019 (ud. 8 novembre 2018), n. 2942/2019 – Pres. Maria Vessichelli, Rel. Angelo Caputo

Nell’ipotesi di accesso abusivo a profilo Facebook e a casella e-mail con modifica delle relative password per impedire al titolare di accedervi, il reato di cui all’art. 615-ter c.p. concorre con il delitto di cui all’art. 494 c.p., ove l’imputato, per creare un danno al titolare, utilizzi il profilo FB spacciandosi e sostituendosi al titolare

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Corte di Cassazione, sez. V penale, 17 novembre 2017 (ud. 6 giugno 2017), n. 52572/2017 – Pres. Maurizio Fumo, Rel. Alfredo Guardiano

La conoscenza, pur legittima, della password d’accesso alla casella di posta elettronica altrui, in considerazione del risultato ottenuto – palesemente in contrasto con la volontà del titolare – non esclude la configurabilità del reato di cui all’art. 615 ter c.p. The knowledge, albeit legitimate, of the password of an e-mail account, in view of the

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tarantino@studiopicotti.com

Simone Tarantino

Dottore magistrale in Giurisprudenza con laurea conseguita presso l’Università degli Studi di Verona, discutendo una tesi in diritto penale applicato alle nuove tecnologie ed all’Intelligenza artificiale, intitolata: “Nuovi profili di responsabilità penale per l’uso di sistemi di intelligenza artificiale: il paradigma della circolazione stradale”, approfondita anche in un articolo in fase di pubblicazione.

Dal novembre 2022 è praticante avvocato presso il Foro di Verona, abilitato al patrocinio sostitutivo dal settembre 2023, si occupa prevalentemente di diritto penale.

rosamaria.vadala@univr.it

Rosa Maria Vadalà

Ricercatrice in diritto penale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona con incarichi di docenza nei corsi d’insegnamento “Diritto penale dell’impresa e del mercato”, “Diritto penale comparato” e “Cybercrime”. Sempre presso la stessa Università ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in “Diritto ed Economia dell’Impresa. Discipline interne ed internazionali” ed è stata altresì assegnista di ricerca sul tema “Nuove tecnologie e reati in materia economicofinanziaria: dal cyberlaundering alle frodi negli strumenti di pagamento elettronici e nell’accesso del credito”, del Centro IUSTec del Dipartimento di Scienze Giuridiche.

Da Gennaio 2013 a Dicembre 2021 è stato, inoltre, Avvocato iscritto all’Ordine degli Avvocati di Verona.

Ha trascorsi periodi di ricerca presso il Max Planck Institute for the Study of Crime, Security and Law e il centro Crimina dell’Università Miguel Hernandez di Elche. È autrice della monografia “La tutela penale della sicurezza degli scambi economici digitali” (ebook-cod. ISBN 9788899957025) e di numerosi saggi ed interventi convegnistici su vari temi relativi alla criminalità economica ed informatica, con attenzione particolare alla Software Security, alle sfide sollevate dalle nuove tecnologie, quali Blockchain, IoT e IoE, e dall’Intelligenza Artificiale implementata nei contesti della sicurezza e mobilità urbana. Per informazioni più complete si rimanda alla seguente pagina istituzionale:

https://www.dsg.univr.it/?ent=persona&id=8384&lang=it#tab-presentazione

marco.mattia@univr.it

Marco Mattia

Dott. Marco Mattia, dottorando in diritto penale presso l’Università di Verona sul tema di ricerca dei risvolti penalistici sottesi alla disinformazione digitale e al fenomeno della diffusione di fake news in rete. Autore di diverse pubblicazioni e interventi sulle seguenti tematiche: causalità, teorie dell’imputazione e interazioni psichiche nel diritto penale; reati contro la persona; rapporti tra diritto penale e nuove tecnologie; settarismi digitali e condizionamenti psichici nel cyberspace.

Dottorando di ricerca in diritto penale in presso l’Università di Verona, con progetto di ricerca dal titolo: «La rilevanza dei fattori psico-emotivi all'interno del moderno sistema dell'imputazione penale, con riferimento alle recenti questioni poste dalle Intelligenze Artificiali. Una nuova prospettiva meta-teorica del diritto penale?». Già collaboratore e cultore della materia presso le cattedre di diritto penale dell’Università del Salento e dell’Università di Bergamo. Autore di diverse pubblicazioni di diritto penale sui seguenti temi di ricerca: causalità, teorie dell’imputazione e interazioni psichiche nel diritto penale; reati contro la persona; rapporti tra diritto penale e nuove tecnologie; risvolti penali della disinformazione digitale e del discorso d’odio. Ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense nell’ottobre 2022. Per il curriculum completo si rimanda al sito istituzionale dell’Università di Verona.

alice.baccin@univr.it

Alice Baccin

Dottoranda di ricerca in diritto penale presso l’Università di Verona con un progetto di tesi intitolato «Algoritmizzazione dei mercati finanziari, abusi di mercato e criteri di imputazione penale all’epoca delle strategie High-frequency trading». Dopo la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Padova nel 2019, ha avviato la propria collaborazione in qualità di cultrice della materia per le cattedre di Diritto Penale 2, Diritto Penale Commerciale e Diritto Penale, Robotica e intelligenza artificiale presso la medesima Università, prima di intraprendere il percorso dottorale nel 2021. Svolge altresì la professione di avvocato presso il Foro di Milano occupandosi principalmente di diritto penale d’impresa. Nell’ambito del percorso di dottorato ha trascorso un soggiorno all’estero in qualità di Visiting Research Student presso il King’s College di Londra.

I suoi interessi di ricerca si concentrano, in prevalenza, sul diritto penale dell’economia e sul rapporto tra sviluppo tecnologico e criminalità d’impresa.

Per l’elenco delle pubblicazioni si rinvia al sito istituzionale dell’Università di Verona: https://www.dsg.univr.it/?ent=persona&id=71503

beatrice.panattoni@univr.it

Beatrice Panattoni

È attualmente assegnista di ricerca in diritto penale presso l’Università di Verona. Ha conseguito il dottorato di ricerca e il titolo di Doctor Europaeus in scienze giuridiche europee ed internazionali a luglio 2022 presso la stessa Università. Membro dei Young Penalists dell’Association International de Droit Pénal (AIDP), nell’ambito della quale ha partecipato a diversi lavori. Negli anni ha svolto diversi periodi di ricerca all’estero, presso l’Università di Freiburg im Breisgau, Germania, e presso il Max Planck Institute for the Study of Crime, Security and Law. Le linee della sua ricerca si concentrano sull’intersezione tra il diritto penale e le sfide aperte dalla rivoluzione digitale. È co-curatrice assieme al prof. Lorenzo Picotti del fascicolo monografico n. 1/2023 della Revue Internationale de Droit Pénal su “Traditional Criminal Law Categories and AI: Crisis or Palingenesis?”. È autrice di diversi saggi scientifici dedicati allo studio dei rapporti tra diritto penale e tecnologie digitali, in specie inerenti alla responsabilità penale delle piattaforme online, ai profili penali legati all’Intelligenza Artificiale, nonché alle aggressioni sessuali realizzate in rete. Per i prodotti della ricerca si rimanda al sito istituzionale.

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Simone Tarantino

Dottore magistrale in Giurisprudenza con laurea conseguita presso l’Università degli Studi di Verona, discutendo una tesi in diritto penale applicato alle nuove tecnologie ed all’Intelligenza artificiale, intitolata: “Nuovi profili di responsabilità penale per l’uso di sistemi di intelligenza artificiale: il paradigma della circolazione stradale”, approfondita anche in un articolo in fase di pubblicazione.

Dal novembre 2022 è praticante avvocato presso il Foro di Verona, abilitato al patrocinio sostitutivo dal settembre 2023, si occupa prevalentemente di diritto penale.

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Rosa Maria Vadalà

Ricercatrice in diritto penale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona con incarichi di docenza nei corsi d’insegnamento “Diritto penale dell’impresa e del mercato”, “Diritto penale comparato” e “Cybercrime”. Sempre presso la stessa Università ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in “Diritto ed Economia dell’Impresa. Discipline interne ed internazionali” ed è stata altresì assegnista di ricerca sul tema “Nuove tecnologie e reati in materia economicofinanziaria: dal cyberlaundering alle frodi negli strumenti di pagamento elettronici e nell’accesso del credito”, del Centro IUSTec del Dipartimento di Scienze Giuridiche.

Da Gennaio 2013 a Dicembre 2021 è stato, inoltre, Avvocato iscritto all’Ordine degli Avvocati di Verona.

Ha trascorsi periodi di ricerca presso il Max Planck Institute for the Study of Crime, Security and Law e il centro Crimina dell’Università Miguel Hernandez di Elche. È autrice della monografia “La tutela penale della sicurezza degli scambi economici digitali” (ebook-cod. ISBN 9788899957025) e di numerosi saggi ed interventi convegnistici su vari temi relativi alla criminalità economica ed informatica, con attenzione particolare alla Software Security, alle sfide sollevate dalle nuove tecnologie, quali Blockchain, IoT e IoE, e dall’Intelligenza Artificiale implementata nei contesti della sicurezza e mobilità urbana. Per informazioni più complete si rimanda alla seguente pagina istituzionale:

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Marco Mattia

Dott. Marco Mattia, dottorando in diritto penale presso l’Università di Verona sul tema di ricerca dei risvolti penalistici sottesi alla disinformazione digitale e al fenomeno della diffusione di fake news in rete. Autore di diverse pubblicazioni e interventi sulle seguenti tematiche: causalità, teorie dell’imputazione e interazioni psichiche nel diritto penale; reati contro la persona; rapporti tra diritto penale e nuove tecnologie; settarismi digitali e condizionamenti psichici nel cyberspace.

Dottorando di ricerca in diritto penale in presso l’Università di Verona, con progetto di ricerca dal titolo: «La rilevanza dei fattori psico-emotivi all'interno del moderno sistema dell'imputazione penale, con riferimento alle recenti questioni poste dalle Intelligenze Artificiali. Una nuova prospettiva meta-teorica del diritto penale?». Già collaboratore e cultore della materia presso le cattedre di diritto penale dell’Università del Salento e dell’Università di Bergamo. Autore di diverse pubblicazioni di diritto penale sui seguenti temi di ricerca: causalità, teorie dell’imputazione e interazioni psichiche nel diritto penale; reati contro la persona; rapporti tra diritto penale e nuove tecnologie; risvolti penali della disinformazione digitale e del discorso d’odio. Ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense nell’ottobre 2022. Per il curriculum completo si rimanda al sito istituzionale dell’Università di Verona.

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Alice Baccin

Dottoranda di ricerca in diritto penale presso l’Università di Verona con un progetto di tesi intitolato «Algoritmizzazione dei mercati finanziari, abusi di mercato e criteri di imputazione penale all’epoca delle strategie High-frequency trading». Dopo la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Padova nel 2019, ha avviato la propria collaborazione in qualità di cultrice della materia per le cattedre di Diritto Penale 2, Diritto Penale Commerciale e Diritto Penale, Robotica e intelligenza artificiale presso la medesima Università, prima di intraprendere il percorso dottorale nel 2021. Svolge altresì la professione di avvocato presso il Foro di Milano occupandosi principalmente di diritto penale d’impresa. Nell’ambito del percorso di dottorato ha trascorso un soggiorno all’estero in qualità di Visiting Research Student presso il King’s College di Londra.

I suoi interessi di ricerca si concentrano, in prevalenza, sul diritto penale dell’economia e sul rapporto tra sviluppo tecnologico e criminalità d’impresa.

Per l’elenco delle pubblicazioni si rinvia al sito istituzionale dell’Università di Verona: https://www.dsg.univr.it/?ent=persona&id=71503

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Beatrice Panattoni

È attualmente assegnista di ricerca in diritto penale presso l’Università di Verona. Ha conseguito il dottorato di ricerca e il titolo di Doctor Europaeus in scienze giuridiche europee ed internazionali a luglio 2022 presso la stessa Università. Membro dei Young Penalists dell’Association International de Droit Pénal (AIDP), nell’ambito della quale ha partecipato a diversi lavori. Negli anni ha svolto diversi periodi di ricerca all’estero, presso l’Università di Freiburg im Breisgau, Germania, e presso il Max Planck Institute for the Study of Crime, Security and Law. Le linee della sua ricerca si concentrano sull’intersezione tra il diritto penale e le sfide aperte dalla rivoluzione digitale. È co-curatrice assieme al prof. Lorenzo Picotti del fascicolo monografico n. 1/2023 della Revue Internationale de Droit Pénal su “Traditional Criminal Law Categories and AI: Crisis or Palingenesis?”. È autrice di diversi saggi scientifici dedicati allo studio dei rapporti tra diritto penale e tecnologie digitali, in specie inerenti alla responsabilità penale delle piattaforme online, ai profili penali legati all’Intelligenza Artificiale, nonché alle aggressioni sessuali realizzate in rete. Per i prodotti della ricerca si rimanda al sito istituzionale.