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Corte di Cassazione, sez. III penale, sentenza 24 agosto 2018 (ud. 10 aprile 2018), n. 38882. Pres. Giulio Sarno – Rel.  Elisabetta Rosi

Il consenso del lavoratore all’installazione di un’apparecchiatura di videosorveglianza, in qualsiasi forma prestato, non vale a scriminare la condotta del datore di lavoro che abbia installato i predetti impianti in violazione delle prescrizioni dettate negli artt. 4, 38 dello Statuto dei lavoratori e 114, 171 del D.Lgs. n. 196 del 2003. The employee’s consent to […]

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Corte di Cassazione, sez. I civile, sentenza 29 agosto 2018 (ud. 29 maggio 2018), n. 21362. Pres. Giacinto Bisogni – Rel.  Guido Mercolino

Il termine di conservazione dei dati di cui all’art. 10, comma 3, lett. f) del DPR 15/2018, in virtù del quale i dati della persona sottoposta a indagini penali restano nella banca dati della polizia, anche in caso di accertamento dell’estraneità ai fatti, per venti anni dalla archiviazione, trova applicazione anche nelle fattispecie in cui

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Corte di Cassazione, sez. V penale, sentenza 13 giugno 2018 (ud. 2 maggio 20189), n. 27160. Pres. Gerardo Sabeone – Rel. Enrico Vittorio Stanislao Scarlini 

Non integra il reato di interferenze illecite nella vita privata la condotta di colui che, in casa propria, effettui una videoregistrazione di rapporti intimi all’insaputa del partner, poiché per l’applicazione dell’art. 615 bis c.p., l’autore dell’indebita registrazione deve essere un terzo estraneo alla vita privata, e non un soggetto che sia ammesso a farne parte.

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Corte di Cassazione, sez. II penale, 30 gennaio 2018 (ud. 27 novembre 2017), n. 4367/2018 – Pres. Giovanni Diotallevi, Est. Adriano Iasilo

La Corte conferma il proprio orientamento secondo il quale il diritto alla riservatezza, così come protetto dallo Statuto dei Lavoratori, non esclude l’utilizzabilità, nel processo penale a carico del lavoratore subordinato, dei risultati delle videoriprese effettuate con telecamere installate all’interno dei luoghi di lavoro ad opera del datore di lavoro per esercitare un controllo difensivo

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Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Grande Camera, 5 settembre 2017, app. n. 61496/08, Bărbulescu v. Romania

La Corte ha chiarito che il monitoraggio della posta aziendale dei dipendenti, ad essi non preventivamente comunicato, costituisce una violazione del diritto alla vita privata. La Corte ha inoltre stabilito alcune importanti linee guida per le autorità nazionali incaricate di bilanciare il diritto del lavoratore al rispetto della privacy con l’interesse del datore di lavoro

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Corte di Giustizia dell’Unione europea, 9 marzo 2017, C-398/15, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Lecce v. Salvatore Manni

La Corte rileva che la pubblicità del registro delle imprese è volta a garantire la certezza del diritto nelle relazioni tra le società ed i terzi nonché a tutelare, in particolare, gli interessi dei terzi rispetto alle società per azioni e alle società a responsabilità limitata. La Corte afferma pertanto che, pur non esistendo per

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Corte di Giustizia dell’Unione europea, 6 ottobre 2015, C-362/14, Maximillian Schrems v. Data Protection Commissioner

Il caso di specie trae origine dalla denuncia presentata dall’attivista austriaco Maximilian Schrems alla autorità irlandese concernente l’inadeguatezza della tutela apprestata dal diritto americano contro la sorveglianza di massa operata tramite trasferimento dei dati. Quale utente del famoso social-network Facebook dal 2008, Schrems, alla luce delle rivelazioni fatte nel 2013 dal sig. Edward Snowden in

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Corte di Giustizia dell’Unione europea, 13 maggio 2014, C-131/12, Google Spain SL,Google Inc. v. Agencia Española de Protección de Datos (AEPD), Mario Costeja González

La vicenda ha inizio nel 1998: un quotidiano spagnolo pubblicava anche nella sua versione on-line la notizia relativa alla vendita tramite asta di alcuni immobili appartenenti al Sig. González, stabilita in seguito ad un procedimento esecutivo per debiti contratti con il sistema previdenziale Undici anni dopo, nel 2009, il diretto interessato contattava l’editore della testata,

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Corte di Giustizia dell’Unione europea, 29 gennaio 2008, C-275/06, Productores de Música de España (Promusicae) v. Telefónica de España SAU

Il rinvio pregiudiziale è scaturito dalla richiesta giudiziale dell’associazione di produttori ed editori di registrazioni musicali e audiovisive Promusicae di imporre alla Telefónica la rivelazione dell’identità e dell’indirizzo fisico di alcuni utenti che, attraverso connessioni peer to peer, condividevano fonogrammi i cui diritti patrimoniali di utilizzo spettano ai soci della Promusicae. La Corte ha affermato

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Corte di Giustizia dell’Unione europea, 24 novembre 2011, C-70/10, Scarlet Extended SA/Société belge des auteurs, compositeurs et éditeurs SCRL (SABAM)

Questa causa è scaturita da una controversia tra l’ISP Scarlet Extended SAe la SABAM, società di gestione belga incaricata di autorizzare l’utilizzo da parte di terzi di determinate opere musicali. Dopo aver scoperto che, avvalendosi dei servizi della Scarlet, gli utenti scaricavano da Internet, senza autorizzazione e senza pagarne i diritti, opere contenute nel suo

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tarantino@studiopicotti.com

Simone Tarantino

Dottore magistrale in Giurisprudenza con laurea conseguita presso l’Università degli Studi di Verona, discutendo una tesi in diritto penale applicato alle nuove tecnologie ed all’Intelligenza artificiale, intitolata: “Nuovi profili di responsabilità penale per l’uso di sistemi di intelligenza artificiale: il paradigma della circolazione stradale”, approfondita anche in un articolo in fase di pubblicazione.

Dal novembre 2022 è praticante avvocato presso il Foro di Verona, abilitato al patrocinio sostitutivo dal settembre 2023, si occupa prevalentemente di diritto penale.

rosamaria.vadala@univr.it

Rosa Maria Vadalà

Ricercatrice in diritto penale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona con incarichi di docenza nei corsi d’insegnamento “Diritto penale dell’impresa e del mercato”, “Diritto penale comparato” e “Cybercrime”. Sempre presso la stessa Università ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in “Diritto ed Economia dell’Impresa. Discipline interne ed internazionali” ed è stata altresì assegnista di ricerca sul tema “Nuove tecnologie e reati in materia economicofinanziaria: dal cyberlaundering alle frodi negli strumenti di pagamento elettronici e nell’accesso del credito”, del Centro IUSTec del Dipartimento di Scienze Giuridiche.

Da Gennaio 2013 a Dicembre 2021 è stato, inoltre, Avvocato iscritto all’Ordine degli Avvocati di Verona.

Ha trascorsi periodi di ricerca presso il Max Planck Institute for the Study of Crime, Security and Law e il centro Crimina dell’Università Miguel Hernandez di Elche. È autrice della monografia “La tutela penale della sicurezza degli scambi economici digitali” (ebook-cod. ISBN 9788899957025) e di numerosi saggi ed interventi convegnistici su vari temi relativi alla criminalità economica ed informatica, con attenzione particolare alla Software Security, alle sfide sollevate dalle nuove tecnologie, quali Blockchain, IoT e IoE, e dall’Intelligenza Artificiale implementata nei contesti della sicurezza e mobilità urbana. Per informazioni più complete si rimanda alla seguente pagina istituzionale:

https://www.dsg.univr.it/?ent=persona&id=8384&lang=it#tab-presentazione

marco.mattia@univr.it

Marco Mattia

Dott. Marco Mattia, dottorando in diritto penale presso l’Università di Verona sul tema di ricerca dei risvolti penalistici sottesi alla disinformazione digitale e al fenomeno della diffusione di fake news in rete. Autore di diverse pubblicazioni e interventi sulle seguenti tematiche: causalità, teorie dell’imputazione e interazioni psichiche nel diritto penale; reati contro la persona; rapporti tra diritto penale e nuove tecnologie; settarismi digitali e condizionamenti psichici nel cyberspace.

Dottorando di ricerca in diritto penale in presso l’Università di Verona, con progetto di ricerca dal titolo: «La rilevanza dei fattori psico-emotivi all'interno del moderno sistema dell'imputazione penale, con riferimento alle recenti questioni poste dalle Intelligenze Artificiali. Una nuova prospettiva meta-teorica del diritto penale?». Già collaboratore e cultore della materia presso le cattedre di diritto penale dell’Università del Salento e dell’Università di Bergamo. Autore di diverse pubblicazioni di diritto penale sui seguenti temi di ricerca: causalità, teorie dell’imputazione e interazioni psichiche nel diritto penale; reati contro la persona; rapporti tra diritto penale e nuove tecnologie; risvolti penali della disinformazione digitale e del discorso d’odio. Ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense nell’ottobre 2022. Per il curriculum completo si rimanda al sito istituzionale dell’Università di Verona.

alice.baccin@univr.it

Alice Baccin

Dottoranda di ricerca in diritto penale presso l’Università di Verona con un progetto di tesi intitolato «Algoritmizzazione dei mercati finanziari, abusi di mercato e criteri di imputazione penale all’epoca delle strategie High-frequency trading». Dopo la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Padova nel 2019, ha avviato la propria collaborazione in qualità di cultrice della materia per le cattedre di Diritto Penale 2, Diritto Penale Commerciale e Diritto Penale, Robotica e intelligenza artificiale presso la medesima Università, prima di intraprendere il percorso dottorale nel 2021. Svolge altresì la professione di avvocato presso il Foro di Milano occupandosi principalmente di diritto penale d’impresa. Nell’ambito del percorso di dottorato ha trascorso un soggiorno all’estero in qualità di Visiting Research Student presso il King’s College di Londra.

I suoi interessi di ricerca si concentrano, in prevalenza, sul diritto penale dell’economia e sul rapporto tra sviluppo tecnologico e criminalità d’impresa.

Per l’elenco delle pubblicazioni si rinvia al sito istituzionale dell’Università di Verona: https://www.dsg.univr.it/?ent=persona&id=71503

beatrice.panattoni@univr.it

Beatrice Panattoni

È attualmente assegnista di ricerca in diritto penale presso l’Università di Verona. Ha conseguito il dottorato di ricerca e il titolo di Doctor Europaeus in scienze giuridiche europee ed internazionali a luglio 2022 presso la stessa Università. Membro dei Young Penalists dell’Association International de Droit Pénal (AIDP), nell’ambito della quale ha partecipato a diversi lavori. Negli anni ha svolto diversi periodi di ricerca all’estero, presso l’Università di Freiburg im Breisgau, Germania, e presso il Max Planck Institute for the Study of Crime, Security and Law. Le linee della sua ricerca si concentrano sull’intersezione tra il diritto penale e le sfide aperte dalla rivoluzione digitale. È co-curatrice assieme al prof. Lorenzo Picotti del fascicolo monografico n. 1/2023 della Revue Internationale de Droit Pénal su “Traditional Criminal Law Categories and AI: Crisis or Palingenesis?”. È autrice di diversi saggi scientifici dedicati allo studio dei rapporti tra diritto penale e tecnologie digitali, in specie inerenti alla responsabilità penale delle piattaforme online, ai profili penali legati all’Intelligenza Artificiale, nonché alle aggressioni sessuali realizzate in rete. Per i prodotti della ricerca si rimanda al sito istituzionale.

tarantino@studiopicotti.com

Simone Tarantino

Dottore magistrale in Giurisprudenza con laurea conseguita presso l’Università degli Studi di Verona, discutendo una tesi in diritto penale applicato alle nuove tecnologie ed all’Intelligenza artificiale, intitolata: “Nuovi profili di responsabilità penale per l’uso di sistemi di intelligenza artificiale: il paradigma della circolazione stradale”, approfondita anche in un articolo in fase di pubblicazione.

Dal novembre 2022 è praticante avvocato presso il Foro di Verona, abilitato al patrocinio sostitutivo dal settembre 2023, si occupa prevalentemente di diritto penale.

rosamaria.vadala@univr.it

Rosa Maria Vadalà

Ricercatrice in diritto penale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona con incarichi di docenza nei corsi d’insegnamento “Diritto penale dell’impresa e del mercato”, “Diritto penale comparato” e “Cybercrime”. Sempre presso la stessa Università ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in “Diritto ed Economia dell’Impresa. Discipline interne ed internazionali” ed è stata altresì assegnista di ricerca sul tema “Nuove tecnologie e reati in materia economicofinanziaria: dal cyberlaundering alle frodi negli strumenti di pagamento elettronici e nell’accesso del credito”, del Centro IUSTec del Dipartimento di Scienze Giuridiche.

Da Gennaio 2013 a Dicembre 2021 è stato, inoltre, Avvocato iscritto all’Ordine degli Avvocati di Verona.

Ha trascorsi periodi di ricerca presso il Max Planck Institute for the Study of Crime, Security and Law e il centro Crimina dell’Università Miguel Hernandez di Elche. È autrice della monografia “La tutela penale della sicurezza degli scambi economici digitali” (ebook-cod. ISBN 9788899957025) e di numerosi saggi ed interventi convegnistici su vari temi relativi alla criminalità economica ed informatica, con attenzione particolare alla Software Security, alle sfide sollevate dalle nuove tecnologie, quali Blockchain, IoT e IoE, e dall’Intelligenza Artificiale implementata nei contesti della sicurezza e mobilità urbana. Per informazioni più complete si rimanda alla seguente pagina istituzionale:

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Marco Mattia

Dott. Marco Mattia, dottorando in diritto penale presso l’Università di Verona sul tema di ricerca dei risvolti penalistici sottesi alla disinformazione digitale e al fenomeno della diffusione di fake news in rete. Autore di diverse pubblicazioni e interventi sulle seguenti tematiche: causalità, teorie dell’imputazione e interazioni psichiche nel diritto penale; reati contro la persona; rapporti tra diritto penale e nuove tecnologie; settarismi digitali e condizionamenti psichici nel cyberspace.

Dottorando di ricerca in diritto penale in presso l’Università di Verona, con progetto di ricerca dal titolo: «La rilevanza dei fattori psico-emotivi all'interno del moderno sistema dell'imputazione penale, con riferimento alle recenti questioni poste dalle Intelligenze Artificiali. Una nuova prospettiva meta-teorica del diritto penale?». Già collaboratore e cultore della materia presso le cattedre di diritto penale dell’Università del Salento e dell’Università di Bergamo. Autore di diverse pubblicazioni di diritto penale sui seguenti temi di ricerca: causalità, teorie dell’imputazione e interazioni psichiche nel diritto penale; reati contro la persona; rapporti tra diritto penale e nuove tecnologie; risvolti penali della disinformazione digitale e del discorso d’odio. Ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense nell’ottobre 2022. Per il curriculum completo si rimanda al sito istituzionale dell’Università di Verona.

alice.baccin@univr.it

Alice Baccin

Dottoranda di ricerca in diritto penale presso l’Università di Verona con un progetto di tesi intitolato «Algoritmizzazione dei mercati finanziari, abusi di mercato e criteri di imputazione penale all’epoca delle strategie High-frequency trading». Dopo la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Padova nel 2019, ha avviato la propria collaborazione in qualità di cultrice della materia per le cattedre di Diritto Penale 2, Diritto Penale Commerciale e Diritto Penale, Robotica e intelligenza artificiale presso la medesima Università, prima di intraprendere il percorso dottorale nel 2021. Svolge altresì la professione di avvocato presso il Foro di Milano occupandosi principalmente di diritto penale d’impresa. Nell’ambito del percorso di dottorato ha trascorso un soggiorno all’estero in qualità di Visiting Research Student presso il King’s College di Londra.

I suoi interessi di ricerca si concentrano, in prevalenza, sul diritto penale dell’economia e sul rapporto tra sviluppo tecnologico e criminalità d’impresa.

Per l’elenco delle pubblicazioni si rinvia al sito istituzionale dell’Università di Verona: https://www.dsg.univr.it/?ent=persona&id=71503

beatrice.panattoni@univr.it

Beatrice Panattoni

È attualmente assegnista di ricerca in diritto penale presso l’Università di Verona. Ha conseguito il dottorato di ricerca e il titolo di Doctor Europaeus in scienze giuridiche europee ed internazionali a luglio 2022 presso la stessa Università. Membro dei Young Penalists dell’Association International de Droit Pénal (AIDP), nell’ambito della quale ha partecipato a diversi lavori. Negli anni ha svolto diversi periodi di ricerca all’estero, presso l’Università di Freiburg im Breisgau, Germania, e presso il Max Planck Institute for the Study of Crime, Security and Law. Le linee della sua ricerca si concentrano sull’intersezione tra il diritto penale e le sfide aperte dalla rivoluzione digitale. È co-curatrice assieme al prof. Lorenzo Picotti del fascicolo monografico n. 1/2023 della Revue Internationale de Droit Pénal su “Traditional Criminal Law Categories and AI: Crisis or Palingenesis?”. È autrice di diversi saggi scientifici dedicati allo studio dei rapporti tra diritto penale e tecnologie digitali, in specie inerenti alla responsabilità penale delle piattaforme online, ai profili penali legati all’Intelligenza Artificiale, nonché alle aggressioni sessuali realizzate in rete. Per i prodotti della ricerca si rimanda al sito istituzionale.